Uno dei fiori all’occhiello della Fondazione Giuseppe Di Vagno è il concorso internazionale Libex realizzato dal Centro Librexpression/LIBEX in collaborazione con Cartooning for Peace e il sito web multilingue voxeurop.eu. L’anima del premio è lo storico ed economista, nonché direttore del Centro, Thierry Vissol.
Il tema scelto per la seconda edizione del concorso è: La libertà di espressione la satira in pericolo.
Mai come in questo momento, in tutto il mondo e perfino negli Stati Uniti d’America patria indiscussa della libertà, la libertà di espressione è stata così in pericolo. Lo è anche la satira, forse oggi a maggior ragione proprio la satira. Proprio Thierry Vissol ricordava in un suo recente articolo come lo scorso anno il New York Times, «considerato da molti modello internazionale di giornalismo e libertà di stampa», dopo la pubblicazione di una vignetta in cui si criticava la politica del presidente Donald Trump in Israele, ha deciso di ritirare la vignetta, di non pubblicare mai più vignette satiriche e di oscurare la parte del sito in cui vignettisti di tutto il mondo proponevano i loro lavori. E conclude il suo articolo ricordando che «un secolo fa c’erano negli USA più di 2.000 vignettisti giornalisti professionisti (Editorial cartoonists), oggi ne sono rimasti 25!».
Tempi duri e difficili dunque per la satira e per la critica in ogni dove. Anche per questa ragione è ancor più importante il concorso internazionale Libex promosso dalla Fondazione Giuseppe Di Vagno.
Ma capiamo un po’ meglio di cosa si tratta.
Il Centro Librexpression/LIBEX ha selezionato 160 vignettisti-editorialisti di 41 dei 47 Paesi membri del Consiglio d’Europa. A partire dal 1° luglio, una giuria internazionale selezionerà 55 vignette che saranno esposte nel Chiostro del Monastero di San Benedetto a Conversano, in provincia di Bari, e pubblicate in un catalogo cartaceo.
Oltre alla pubblicazione in catalogo per le migliori vignette, sono previsti premi in denaro per i primi tre classificati. L’inaugurazione della mostra e la premiazione avverranno il 26 settembre, giorno in cui s’inaugurerà anche la nuova edizione del festival Lector in fabula.
Molto qualificata la giuria internazionale che valuterà i lavori, composta da KAL (Kevin Kallaugher, USA), vignettista editorialista del The Economist e del Baltimore Sun, finalista al Premio Pulitzer 2020, KAK (Patrick Lamassoure, Francia), vignettista editorialista del giornale L’Opinion e presidente dell’associazione Cartooning for Peace, Michel Kichka (Israele), vignettista editorialista che lavora per numerose testate in Israele e Francia, autore di grafic-novels, consigliere scientifico del Museo israeliano del fumetto e della caricatura, Rayma (Venezuela), laureata in giornalismo all’Università Centrale del Venezuela, ha lavorato per diversi giornali tra cui Diario Economia Hoy e Diario de Caracas. Per 19 anni è stata la vignettista editoriale del quotidiano El Universal, ma nel settembre 2014 è stata licenziata a causa di una vignetta che includeva la firma del presidente Hugo Chávez e criticava il sistema sanitario del suo Paese, vive in esilio in America, Catherine André (Francia), giornalista, ha lavorato 19 anni per Courrier International, è cofondatrice con GianPaolo Accardo del sito d’informazione multilingue voxeurop.eu del quale è direttrice editoriale, Cristina Sampaio (Portogallo), lavora dal 1986 come illustratrice e vignettista per diverse riviste e giornali nazionali e internazionali come Expresso, Kleine Zeitung, Courrier International, Boston Globe, Wall Street Journal e The New York Times, Khalid Gueddar (Morocco), vignettista editorialista, condannato a 3 anni di prigione con la condizionale nel 2010, per irriverenza verso la famiglia reale e licenziato dai giornali nel quale lavorava, Carlo Gubitosa (Italia), giornalista, scrittore di libri e fumetti, fondatore della prima rivista di giornalismo a fumetti Mamma!, membro del Consiglio scientifico di Libex, Thierry Vissol (Francia), economista e storico, direttore di Libex e Presidente della giuria stessa.
Giova ricordare che settanta anni fa il Consiglio d’Europa adottò la Convenzione europea dei diritti umani che così recita all’articolo 10, Libertà d’espressione.
«1. Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli Stati di sottoporre a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, cinematografiche o televisive.
2. L’esercizio di queste libertà, poiché comporta doveri e responsabilità, può essere sottoposto alle formalità, condizioni, restrizioni o sanzioni che sono previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla sicurezza nazionale, all’integrità territoriale o alla pubblica sicurezza, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, alla protezione della reputazione o dei diritti altrui, per impedire la divulgazione di informazioni riservate o per garantire l’autorità e l’imparzialità del potere giudiziario».
Si sa che le leggi sono importanti, sono il fondamento della convivenza civile tra i popoli, ma si sa anche che le leggi, da sole, non bastano. C’è bisogno che tutte le conquiste di libertà e civiltà siano difese sempre e per sempre. Che occorre una vigilanza costante da parte di tutti affinché le libertà conquistate si rivelino come tali. Che c’è bisogno di una mobilitazione continua e costante da parte di tutti perché ciò accada. Che la democrazia stessa si nutre e si alimenta di queste libertà.
Anche per queste ragioni è importante questo concorso internazionale dedicato alla promozione della libertà di espressione e della satira politica e aspettiamo, impazienti, di vedere i risultati.